La normativa riguardante l’integrazione dell’offerta formativa e la complementarietà del sistema formativo integrato con il mondo del lavoro ha mirato a rendere il sistema scolastico più aperto e flessibile al fine di migliorare la risposta formativa all’evoluzione della società.
Dopo una fase sperimentale circoscritta e libera il nuovo ordinamento degli istituti tecnici e professionali ha richiamato l'attenzione su alternanza, tirocini e alternanza scuola lavoro quali strumenti didattici per la realizzazione dei percorsi di studio ( D.P.R. 15 marzo 2010, n.88).
Con la Legge n. 107 del 13 luglio 2015 (c.d. “buona scuola”) ha introdotto l’Alternanza Scuola Lavoro (ASL) come nuovo approccio alla didattica, rivolto a tutti gli studenti del secondo biennio e dell'ultimo anno, prevede obbligatoriamente un percorso di orientamento utile ai ragazzi nella scelta cui dovranno ottemperare una volta superato l’Esame di Stato.
Successivamente l’ASL è stata modificata con la Legge 30 dicembre 2018, n. 145, “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021” (Legge di Bilancio per il 2019), articolo 1, commi 784 e seguenti sia nella denominazione “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento” (P.C.T.O.) che nella struttura.
I P.C.T.O. sono una modalità didattico-formativa trasversale a tutti i canali del sistema scolastico-formativo (sistema dei licei, dell’istruzione tecnica e dell’istruzione professionale) e si rivolge a Studenti che abbiano compiuto i 15 anni di età. Si propone di orientare e sostenere un ingresso consapevole degli Studenti nella realtà lavorativa, mediante l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.
I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si articolano in periodi di formazione in aula e periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, attuate sulla base di convenzioni. I periodi di apprendimento in P.C.T.O. fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati volti alla realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi.
Questa metodologia didattica rappresenta la strada verso una fattiva alleanza tra il mondo della scuola e quello del lavoro oltre che essere diventato condizione per l’accesso all’esame di Stato finale.
La scuola diventa più aperta al territorio.
L’impresa esercita un ruolo formativo primario verso i giovani, in un contesto che vede il concorso e la collaborazione di diversi attori alla realizzazione delle iniziative dei percorsi (associazioni d’impresa, Camere di Commercio, enti pubblici e privati ecc.).
Il nostro Istituto non è nuovo a questo tipo di esperienze in quanto, conscio della necessità di interagire col mondo del lavoro, ha da sempre attuato strage estivi.
Prima l’alternanza scuola-lavoro ed ora i P.C.T.O., rispetto allo stage che era un’esperienza circoscritta nel tempo e rappresentava un semplice strumento formativo che si affiancava ad altri strumenti senza assurgere a didattica integrata, sono un percorso più ampio strutturato e sistematico ed è una metodologia vera e propria entrando a far parte integrante della didattica di una scuola e presuppone la possibilità di passare in modo reiterato e intermittente dall’aula all’impresa e viceversa.
Per gli istituti tecnici e professionali i P.C.T.O si articolano in 150/210 ore nell’arco del triennio finale e intendono fornire ai giovani, oltre alle conoscenze di base, quelle competenze necessarie per aiutarli ad inserirsi nel mercato del lavoro, alternando le ore di studio a ore di formazione in aula e all’interno delle aziende in una successione di moduli di formazione, per garantire loro esperienza “sul campo” e superare il divario “formativo” tra mondo del lavoro e mondo dell’istruzione in termini di competenze e preparazione.
Questi percorsi intendono integrare i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro attraverso una collaborazione produttiva tra i diversi ambiti, con la finalità di creare un luogo dedicato all’apprendimento in cui i ragazzi siano in grado di imparare concretamente ed in modo responsabile e autonomo.
Se per i giovani rappresentano un’opportunità di crescita e di inserimento futuro nel mercato del lavoro, per le aziende si tratta di investire strategicamente in capitale umano ed insieme agli Istituti scolastici consegnare pari dignità alla formazione scolastica e all’esperienza di lavoro.
Si tratta di un ottimo metodo per superare la tradizionale separazione tra momento formativo e applicativo, permettendo agli studenti di applicare praticamente i contenuti teorici appresi sui banchi secondo la logica del learning by doing.
Tuttavia, i P.C.T.O. non sono è una soluzione universale e non devono riguardare tutti gli studenti nelle stesse modalità.
Al contrario, potendo contare su una molteplicità di ambiti formativi da utilizzare sulla base delle differenti caratteristiche dei giovani coinvolti, deve consentire una maggiore personalizzazione dei percorsi di apprendimento articolati in una serie di differenti attività non necessariamente realizzate all’interno delle aree produttive delle aziende ma neppure solo ed esclusivamente sui banchi di scuola.