Egli infatti era riuscito ad imporsi delle abitudini che lo facevano stare bene, come ad esempio mangiare sano, leggere libri per aumentare la sua conoscenza, fare esercizi fisici e smettere di bere.
Ecco questo è quello che dovremo fare anche noi, da questo racconto secondo me possiamo imparare molto. Certo è facile lamentarsi della situazione, io in prima persona l’ho fatto quando ho capito che le semplici attività quotidiane, come uscire con gli amici il sabato sera, girare nei negozi facendo shopping, passare il pomeriggio con i cugini più piccoli, andare al parco a correre o semplicemente andare a trovare la nonna alla domenica, mi venivano vietate. Tutto questo mi ha spaventato, non capivo il motivo, come potevo essere io, con le mie azioni, nel mio piccolo, a far aumentare il numero dei contagi?
Poi ho capito che non ero solamente io, ma se tutti avessero rispettato queste imposizioni allora forse insieme potevamo diventare influenti nella risoluzione del problema.
Ho capito anche che invece di piangermi addosso avrei potuto pensare a quello che di positivo c’è in questa situazione. Certo a 18 anni, nel pieno della giovinezza sentirsi liberi, uscire a divertirsi è giusto ed importante, ma penso che questa sia anche l’età giusta per iniziare a pensare al futuro, a cosa fare una volta finita la scuola e questi giorni potrebbero proprio essere l’occasione giusta.
Ho capito inoltre che passare il tempo con gli amici a ridere, ballare e divertirsi è bellissimo, ma altrettanto bello è stare un po’ da soli a riflettere su se stessi, per capirci meglio e per ascoltarci di più. Un’altra occasione che questa quarantena può darci è il tempo da trascorrere con la nostra famiglia, che molte volte trascuriamo a causa della frenesia delle giornate, tra lavoro, scuola e altre attività extra.
E’ anche molto bello riscoprirsi eccellenti cuochi, o diventarlo, oppure perfetti atleti imitando nel giardino i video tutorial di personal trainer.
Questa esperienza io la vedo un po’ come una sfida, dove bisogna dimostrare che qualsiasi situazione ci si presenti davanti noi siamo in grado di adeguarci e cogliere le cose belle per trasformarle in insegnamenti.
Molti dicono che la tattica giusta per “sopravvivere” e riempirsi le giornate di cose, di svaghi per far passare il tempo, ma secondo me, la cosa che dobbiamo capire è che questo non è tempo da dover far passare nel modo più veloce possibile, ma è tempo prezioso uguale a quello passato o futuro che non dobbiamo buttare via, perché non tornerà e quindi dobbiamo cercare di sfruttarlo al massimo per migliorarci.
Questa battaglia la vinceremo e sono sicura che qualche piccola lezione ce la darà, a me l’ha data ed è l’impegnarsi di più nelle relazioni con gli altri avendo capito adesso l’importanza di ogni persona a me cara.
Una frase del testo in cui credo molto è quella dell’attesa. Anche secondo me il tempo che ci separa da qualcosa aumenta il desiderio e il valore di questa ed è un sentimento bellissimo perché sai che nel futuro vivrai qualcosa tanto desiderato ed è meglio, secondo me, di un ricordo già vissuto nel passato.
Questo mi porta a dire che gli abbracci futuri saranno lunghissimi e ci restituiranno tutte le rinunce di questi giorni, riempiendoci di gioia.
Martina