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Scambio in Francia per un'alunna del Denina Pellico Rivoira
A seguito degli accordi presi fra il Dirigente dell'Istituto Denina Pellico Rivoira, Flavio Girodengo (partito a novembre per l'Auvergne con le insegnanti di francese Giuseppina Bonardi e Floriana Pais) e la Preside del Lycée Saint-Pierre di Cusset, scuola con cui il Dirigente era in contatto tramite il portale Etwinning, è stato organizzato uno scambio di cui ha beneficiato Carola Nasi, tornata l'11 marzo dalla Francia. Carola è un’alunna del Denina che frequenta la 3^C RIM. La sua corrispondente francese si chiama Norah, ha 17 anni e vive a Cusset.
Carola è stata ospitata in famiglia per due settimane - “Ho dovuto adattarmi ad abitudini molto differenti dalle nostre. Per fortuna ho trovato delle belle persone che mi hanno fatto apprezzare al meglio ogni sfaccettatura di quest’esperienza. La differenza maggiore è il sistema scolastico: cambiano gli anni di frequentazione del college (che potrebbe corrispondere alle nostre medie), del liceo e dell’università, ma soprattutto la durata delle lezioni. Quest’ultime occupano, infatti, tutta la giornata, molte volte si sta a scuola anche fino alle 18.00/19.00, lasciando poco tempo libero.
La settimana è occupata dalle lezione e dallo studio, mentre il week-end è molto più tranquillo rispetto a quello di molti giovani italiani. Essendo una ragazza in visita per poco tempo, mi hanno portata a vedere la città e tanto altro, ma, da come mi è stato raccontato, a volte si ritrovano a passare molto tempo del fine settimana a casa.
La mia corrispondente frequenta una scuola privata, quindi a volte ha dei progetti scolastici da seguire il sabato e la domenica.
A livello linguistico lo scambio è stato molto utile perché si apprende meglio la lingua parlata che non è troppo tecnica e precisa come quella studiata a scuola.
Norah non parla italiano, anche se lo studia, quindi mi sono trovata ad affrontare quest’esperienza totalmente in francese, senza alcuna via alternativa; questa cosa però mi ha aiutata molto con la lingua.
Consiglio uno scambio culturale, anche breve, perché oltre che con la lingua, aiuta molto a rapportarsi con le persone e ad aprirsi ad un nuovo modo di vivere. La parte più bella è instaurare un buon rapporto con il ragazzo/a e con la sua famiglia”.