VOCI DEGLI EX ALLIEVI DEL DENINA

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L’I.t.c.g. Carlo Denina con sede in via Della Chiesa a Saluzzo rappresenta da sempre una sicurezza permettendo ai ragazzi di conseguire un diploma spendibile da subito nel mondo del lavoro o con cui intraprendere un proficuo percorso universitario. L’istituto prepara ragionieri e geometri: i geometri si formano nei cinque anni del corso CAT (costruzioni, ambiente e territorio), mentre i ragionieri, dopo un biennio comune, possono scegliere un indirizzo fra i tre proposti, AFM (amministrazione, finanza e marketing), SIA (sistemi informativi aziendali) e RIM (relazioni internazionali per il marketing).

Diamo spazio alle voci degli ex studenti che più di tutti possono raccontare le opportunità che hanno offerto loro questi percorsi di studi.

Francesca Dagatti, diplomatasi nel 2015, si racconta: “Ricordo ancora l’indecisione dei primi giorni di scuola, quando mi sono trovata fra compagni di classe prevalentemente maschi…da lì è stato tutto un percorso pieno di soddisfazioni fino alla maturità, dopo la quale nn ho avuto dubbi: volevo essere una geometra a tutti gli effetti. Così ho iniziato il praticantato spaziando in vari campi, dal disegno tecnico alla direzione dei cantieri, dalla redazione degli attestati di prestazione energetica ai rilievi topografici, dalle pratiche catastali all’amministrazione dei condomini fino a fare diventare questa la mia professione”. Aggiunge Diego Fenoglio, uscito nel 2017: “I cinque anni all’istituto Denina mi hanno permesso di acquisire competenze in particolar modo nel campo della progettazione, dei rilievi topografici e nell’ambito estimativo, ma non solo: le lezioni di informatica, quelle di italiano con cui ho migliorato la proprietà di linguaggio, il percorso integrato con la Scuola Edile, sono tutte cose che mi stanno servendo moltissimo nel mio lavoro, che, tra l’altro, ho trovato subito dopo il diploma”. Alberto Roasio, diplomatosi geometra nel 2014, ha invece studiato Ingegneria edile: “Ho potuto sfruttare le competenze che mi aveva offerto la scuola e che sono diventate propedeutiche del mio percorso universitario. Certo è stato un vantaggio poter riflettere sull’eventuale iscrizione all’università con maggior serenità, consapevole di avere già in mano una formazione immediatamente spendibile nel mondo del lavoro”. Un’altra voce femminile diplomatasi nel corso AFM ragionieri lo scorso anno, quella di Ilaria Dotta: “Oggi mi occupo di dare assistenza in ambito contabile alle persone su un software gestionale, sicuramente aver studiato cinque anni economia aziendale mi ha dato la possibilità di imparare in minor tempo le competenze che mi sono necessarie in questo campo”. Allemandri Mattia è al secondo anno di Economia e Statistica dell’Università di Torino: “Ho vissuto il primo anno di Università come un semplice arricchimento di conoscenze pregresse. Sebbene non abbia modo di applicare direttamente la preparazione informatica che caratterizza il corso SIA di Ragio, la logica sottostante alla creazione di software fornitami negli anni delle superiori si rivela utile nell’affrontare le materie matematico-statistiche del mio percorso universitario”. C’è poi chi lavora e studia nello stesso tempo come Alessio Ghione, diplomatosi nel 2018 nell’indirizzo RIM: “All’inizio delle superiori avevo già programmato di proseguire gli studi ed è infatti per questa ragione che molti mi consigliarono di frequentare un istituto scientifico o un liceo. Tuttavia ho ritenuto che un istituto tecnico come il Denina potesse essere un’ottima scelta per  proseguire gli studi nel campo dell’economia, infatti corsi come Impresa e bilancio (Economia aziendale), Economia politica e Diritto pubblico riprendevano gli stessi argomenti che avevo già affrontato. Al momento sto lavorando part-time come assistente contabile in un’azienda e, contemporaneamente, sto preparando l’esame per l’ammissione alla laurea magistrale in Economia e Statistica. Essermi diplomato in un istituto tecnico mi ha sicuramente aiutato nel colloquio di lavoro: essere in grado di riconoscere una fattura, saper scrivere lettere commerciali e utilizzare il vocabolario corretto anche in lingue straniere pone sicuramente in una condizione di vantaggio”. E in ultimo la voce fuori dal coro di una studentessa maturatasi lo scorso anno con il massimo dei voti che dimostra che col diploma di ragioniere si possono affrontare anche studi diversi: “Durante l’estate ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Scienze della Formazione primaria. Anche se non sfrutterò appieno tutte le nozioni e le competenze apprese a ragioneria, sono soddisfatta del mio percorso: sono consapevole delle dinamiche della società in cui viviamo, sia dal punto di vista politico che economico”.